L’ITALIA CHE LAVORA VOTA PCI

di Riccardo Terzi, senza firma

In questa campagna elettorale si sono confrontate due posizioni nettamente distinte: quella dei partiti di governo e quella dei comunisti.

I partiti del centro-sinistra si sono buttati nella competizione elettorale in modo caotico, contradditorio, senza una linea precisa. Hanno cercato di strappare voti a destra e a sinistra, hanno dovuto riconoscere le gravi insufficienze dell’opera di governo, ma non hanno saputo indicare alcuna nuova prospettiva.

Nell’impossibilità di affrontare con chiarezza i problemi della realtà italiana si sono gettati in una campagna anticomunista vergognosa, sperando così di produrre disorientamento in mezzo ai lavoratori. Uniti nella difesa accanita dell’operato del governo, nell’idea che nonostante tutto bisogna continuare, e uniti nella rabbiosa polemica anticomunista, i partiti di governo hanno anche rivelato, apertamente, la loro rivalità, tra l’uno e l’altro partito, e all’interno di ogni partito.

Non avendo idee politiche da far valere, hanno accentuato il carattere personalistico della loro propaganda, hanno tempestato gli elettori con le lettere personali dei candidati, con facili promesse demagogiche, quasi che la campagna elettorale fosse una grossa campagna pubblicitaria.

Solo i comunisti hanno condotto la loro propaganda nel nome delle idee, dei programmi, sostenendo con coerenza le posizioni che già da tempo hanno assunto nei confronti della politica del governo.

Il fallimento del centro-sinistra, la necessità di cambiare politica, il valore dell’unità delle sinistre, i problemi della condizione operaia, la lotta per la difesa della pace: su questi temi i comunisti hanno orientato migliaia e migliaia di lavoratori, parlando davanti alle fabbriche, organizzando incontri nelle case, nei circoli, nei bar. È stata una grande esperienza a contatto diretto con i lavoratori, e da questa esperienza abbiamo tratto nuova fiducia nella maturità politica della classe operaia.

Il 19 maggio tutti i poteri politici sono rimessi nelle mani del popolo; è questa la legge della democrazia, che mette in allarme proprio quei partiti politici che tanto si affaticano a dichiararsi democratici, e che invece dà forza alla nostra battaglia di opposizione.

Con l’arma democratica del voto, dobbiamo sconfiggere la politica del centro-sinistra. Con il voto comunista si può aprire, di fronte ai lavoratori italiani, una nuova prospettiva di avanzata e di progresso.


Numero progressivo: G104bis
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 17 maggio
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, n.10, 17 maggio 1968