LA RAPPRESENTANZA SINDACALE DEI PENSIONATI

Schema di relazione per occasione in Kraniska Gora

Le principali caratteristiche del movimento sindacale in Italia:

1) Pluralismo associativo, basato fondamentalmente sulle tre maggiori confederazioni (CGIL, CISL, UIL). Un pluralismo che ha una origine politica, ma che via via ha assunto una posizione di autonomia rispetto al sistema politico. Accanto alle maggiori confederazioni, c’è un’area di sindacalismo minore, prevalentemente di tipo corporativo, che ha solo qualche punto di forza in alcuni settori circoscritti.

2) Prevalenza della dimensione confederale rispetto alle strutture di categoria. Questo è un tratto comune alle tre maggiori confederazioni. Ciò significa che il vero centro di decisione e di elaborazione delle linee strategiche è la struttura orizzontale, sia a livello centrale, sia a livello dei singoli territori.

3) Da ciò discende un orizzonte tematico assai ampio, che non si limita al rapporto di lavoro e alla dimensione aziendale, ma affronta tutto l’arco delle questioni che riguardano la condizione sociale dei lavoratori: politiche sociali, welfare, istruzione, casa, infrastrutture, sostegno allo sviluppo ecc.

4) Il modello a cui si tende è un modello concertativo, che consente al sindacato di essere un interlocutore riconosciuto nel rapporto con i diversi livelli istituzionali. Il momento più avanzato, in questa direzione, è stato l’accordo del ‘93, che configurava un sistema di regole per la politica dei redditi, per il risanamento economico del Paese in vista dell’integrazione europea, per uno svolgimento ordinato della dinamica contrattuale. Questo sistema entra in crisi con la vittoria politica del centro-destra, che di fatto liquida l’esperienza della concertazione, ma resta un obiettivo di fondo nella strategia delle confederazioni sindacali.

 

È in questo quadro che si colloca l’esperienza del sindacato dei pensionati. Essa rappresenta uno sviluppo coerente di quei caratteri prima ricordati: confederalità, rappresentanza orizzontale, interlocuzione del sindacato sulle scelte di politica sociale.

L’altro modello sindacale, basato sul primato delle categorie, organizza i pensionati solo in quanto ex lavoratori, mantenendo un rapporto organizzativo con la loro categoria di provenienza. Ma con ciò non viene rappresentata la condizione sociale specifica del lavoratore in pensione e non si svolge un ‘azione efficace di tutela.

L’esperienza italiana ha dimostrato la straordinaria forza espansiva del sindacato dei pensionati come strumento intercategoriale che organizza l’intero universo degli anziani, indipendentemente dal loro precedente percorso lavorativo, Complessivamente, tra CGIL, CISL e UIL, sono iscritti ai sindacati dei pensionati circa cinque milioni e mezzo di cittadini (nella CGIL e nella CISL i pensionati superano il numero degli attivi).

Non si tratta solo di lavoratori già iscritti al sindacato, ma anche di nuovi iscritti e di cittadini anziani che vengono non dal lavoro dipendente, ma dal lavoro autonomo. Questo grande successo organizzativo dimostra che c’è una domanda sociale, di rappresentanza e di tutela.

Le domande degli anziani riguardano principalmente:

a) i servizi (pratiche pensionistiche, dichiarazioni fiscali, accesso ai servizi sociali)

b) la difesa del potere d’acquisto delle pensioni

c) il miglioramento complessivo dello stato sociale (sanità, assistenza, intervento per le situazioni di non autosufficienza)

d) lo sviluppo di momenti associativi (attività culturali, ricreative, esperienze di volontariato)

Il sindacato dei pensionati interviene su ciascuna di queste domande.

 

– attraverso convenzioni e accordi con le strutture di servizio (patronati, centri di assistenza fiscale, ecc.)

– con un’azione politica generale sul tema delle pensioni, in un rapporto con gli enti previdenziali e       con il governo. In questa fase è in corso una grande mobilitazione di massa per la difesa del potere di acquisto delle pensioni (manifestazione nazionale del 3 aprile, iniziative territoriali, presidi di alcuni ministeri e delle prefetture, ecc.)

– con un’attività permanente di negoziazione ai diversi livelli istituzionali (stato, regioni, province, comuni)

– con la promozione di momenti associativi e con un rapporto di collaborazione con   l’associazionismo e il volontariato.

 

L’elemento decisivo è quello della negoziazione sociale, che affronta tutti i diversi aspetti delle politiche pubbliche: sanità, assistenza, trasporti, casa, sistema fiscale. Ad esempio, gli accordi con gli enti locali riguardano: fasce di esenzione dai ticket sanitari, rette delle case di riposo, contributi per le persone in condizioni economiche o di salute più svantaggiate, riduzione delle imposte locali, agevolazioni per il trasporto pubblico, edilizia popolare, promozione di centri sociali per gli anziani, ecc.

 

Il sindacato dei pensionati ha quindi una funzione importante in quanto struttura sociale che presidia il territorio e che organizza nel territorio l’insieme delle domande sociali per un più efficace e più equo sistema di welfare.

Per realizzare questi obiettivi la dimensione sindacale è indispensabile. Altre esperienze (associazioni dei pensionati o partiti dei pensionati), mancando del momento negoziale, non possono avere la stessa efficacia, e si limitano quindi ad un’azione di carattere culturale o di propaganda politica.

In particolare, per quanto riguarda lo strumento “partito dei pensionati”, l’esperienza italiana è del tutto negativa, perché si tratta solo di piccole lobby di potere al servizio delle ambizioni personali di personaggi politicamente assai discutibili. Un partito politico non può nascere sulla base di una rappresentanza parziale, ma deve produrre un progetto complessivo.

 

In Europa convivono ancora diversi modelli sindacali. Noi lavoriamo per estendere l’esperienza del sindacato dei pensionati e per rafforzare, nell’ambito della CES, la Ferpa, che può diventare in prospettiva il punto decisivo di coordinamento delle diverse esperienze sindacali e di elaborazione di una politica sociale europea.



Numero progressivo: D29
Busta: 4
Estremi cronologici: 2004, 3-4 giugno
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Stampa da file PC
Tipo: Relazioni
Serie: Scritti Sindacali - SPI -