LA LOGICA DEL DISSENSO
di Riccardo Terzi, senza firma
Sotto la sigla del “comitato unitario per la pace”, si sono tenute a Sesto alcune assemblee di dibattito politico, a cui hanno partecipato cattolici, comunisti e altre forze politiche. Promotori di questa iniziativa sono stati in particolare il centro culturale Ricerca e il circolo Nuova Torretta.
È da sottolineare l’elemento di novità che è contenuto in questa iniziativa unitaria: dopo un lungo periodo di isolamento e di chiusura settaria, appare oggi fra i giovani cattolici una forte spinta al confronto delle idee, alla discussione con le altre forze politiche e ideali, e questo è un fatto indubbiamente positivo. Il mondo cattolico è in movimento, è scosso da un profondo travaglio interno, e anche nella nostra città si vanno manifestando posizioni di dissenso, ancora generiche nel loro contenuti, ma tali comunque da rappresentare un momento di rottura nei confronti della politica ottusa e conservatrice della DC.
Fra questi cattolici del dissenso e le forze organizzate del movimento operaio si può stabilire un dialogo costruttivo. I giovani cattolici, infatti, cominciano a scoprire la realtà drammatica della condizione operaia, l’esistenza dei guasti profondi provocati dalla logica del profitto capitalistico, ed avvertono quindi l’esigenza di un confronto aperto con l’analisi marxista e con le forze politiche che ad essa si richiamano. Questa riscoperta della realtà, che era fino ad ora occultata dagli slogan propagandistici e dalla falsa ideologia dell’interclassismo cattolico, comporta un atteggiamento sostanzialmente nuovo, una volontà di capire e di operare, e quindi una disponibilità alla lotta che fino a poco tempo fa era impensabile.
Questo processo pero è ancora soltanto agli inizi, e non sono pochi gli ostacoli che devono essere abbattuti. Il rischio maggiore è che tutto rimanga sul terreno della sola discussione teorica, che si tratti di un dissenso soltanto accademico e verbale. Per questo, bisogna porre i problemi con molta chiarezza e occorre individuare degli immediati obiettivi di lotta.
Chi vuole rendere attiva una posizione di dissenso nei confronti dell’attuale sistema sociale e politico, non può sfuggire alla necessita di prendere posizione in modo chiaro, definendo la propria collocazione politica, il proprio rapporto con il movimento operaio, ed in particolare con il Partito comunista che ne è la componente fondamentale. La situazione italiana è tale da rendere questo problema assolutamente decisivo e prioritario, perché in Italia, a differenza che in altri Paesi, un’opposizione al sistema già esiste si è organizzata, ha una lunga tradizione di lotta, e non c’è discussione politica che non sia in qualche modo collegata alla presenza di un Partito comunista, che è l’animatore di questa opposizione. Non si può fingere di ignorare questo dato della realtà politica, presentando il “dissenso” come se esso fosse soltanto al suo atto di nascite, o, peggio, facendone un’arma da dirigere in modo indiscriminato contro tutte le formazioni politiche.
La tentazione dell’anticomunismo è ancora presente, sia pure sotto nuove spoglie, ed è appunto su questo terreno che la classe dirigente non è disposta a cedere, ed usa ogni arte per impedire una saldatura del movimento operaio e delle altre forze sociali e intellettuali, sapendo bene che questa saldatura sarebbe più pericolosa di qualsiasi estremismo verbale. Richiamare queste cose è importante, per poter dare all’iniziativa unitaria con i cattolici uno sbocco costruttivo e coerente. La cosa essenziale è infatti intendersi sull’avversario da combattere, e sapere con chiarezza in quale schieramento ci si colloca.
Se dal “dialogo” potrà venire, anche all’interno delle forze cattoliche, la coscienza di questa necessita di prendere posizione, allora davvero potrà nascere qualcosa di nuovo.
Busta: 7
Estremi cronologici: 1969, 24 gennaio
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 24 gennaio 1969