LA DC È SOLO UN GRUPPO DI POTERE
Per la sinistra cattolica
di Riccardo Terzi, senza firma
Nel mondo cattolico, che per lungo tempo ha rappresentato per la DC una base elettorale di massa, si sta verificando oggi una nuova situazione, che mette in movimento lo schieramento delle forze politiche.
Nonostante le prese di posizione ufficiali delle gerarchie ecclesiastiche, che ribadiscono la necessità dell’unità politica dei cattolici e riconfermano cosi l’appoggio alla Democrazia Cristiana, cresce il numero del cattolici “dissidenti”, i quali rinunciamo di farsi rappresentare da Moro e da Rumor e cercano una nuova collocazione nella vita politica italiana.
Un dirigente democristiano, Corghi, che è stato segretario regionale della DC nell’Emilia Romagna, decide di rompere ogni legame con questo partito e sottolinea l’esigenza di scelte politiche chiare e rinnovatrici, che conducano l’Italia fuori dall’orbita della Nato e dell’imperialismo. Un dirigente aclista, Albani, segretario regionale delle ACLI per la Lombardia, accetta di essere candidato nella lista unitaria di sinistra per il Senato, riconoscendo nell’accordo PCI-PSIUP la premessa per un rafforzamento dell’opposizione, per una lotta più efficace contro la politica del centro-sinistra.
In un loro convegno, i gruppi cattolici di sinistra, che danno vita ad una ricca e interessante produzione di riviste politico-culturali, sostengono il principio della libertà del voto per i cattolici, rifiutano l’idea del blocco politico dei cattolici intorno alla DC, negano alla DC ogni diritto di rappresentanza delle loro aspirazioni e delle loro esigenze.
La stampa conservatrice e le forze clericali, senza riuscire a nascondere la loro preoccupazione, cercano di ridurre tutto questo fermento a qualche caso isolato di incoerenza e di tradimento.
Ma non si tratta di casi personali. Quando un dirigente come Albani, che attraverso l’organizzazione delle ACLI ha preso un contatto diretto con i problemi del lavoratori, decide di collocarsi a sinistra, questo non è solo un atto individuale, ma il segno di una giù generale maturazione politica delle organizzazioni sindacali cattoliche; e la scelta di Albani sarà seguita da tutti quegli operai cattolici che hanno verificato, nella loro esperienza, la necessità della lotta e dell’unità di classe, e che non si lasciano più ingabbiare dai discorsi demagogici e vuoti dell’on. Moro o di Colombo.
Altro che incoerenza! L’incoerenza è piuttosto di chi, dietro un linguaggio di sinistra, continua ad appoggiare una politica conservatrice e anti-operaia, l’incoerenza è di chi vorrebbe essere insieme “democristiano” e “di sinistra”.
Naturalmente, anche in questa occasione tornano e galla i vecchi discorsi sullo strumentalismo comunista: «voi vi fate strumentalizzare dai comunisti», e con ciò si crede che la partita sia chiusa e che l’accusa sia tanto infamante da distruggere l’avversario.
Ma come! Per anni i lavoratori e gli intellettuali cattolici sono stati strumentalizzati dalla DC, per anni sono stati manovrarti dai dirigenti democristiani, e ora, se cambiano posizione, ciò vuol dire che la DC non ha risposto ai loro problemi, non ha rappresentato le loro esigenze.
Se il mondo cattolico si sposta a sinistra e cerca la collaborazione dei comunisti, se a dispetto di tutte le scomuniche si apre un dialogo produttivo tra comunisti e cattolici, i dirigenti della DC non devono far altro che accusare se stessi e sottoscrivere la loro autocritica.
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 8 marzo
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 8 marzo 1968.