INTERNAZIONALISMO COMUNISTA

XII Congresso del PCI

di Riccardo Terzi

Intorno al XII Congresso Nazionale del PCI vi è stata molta attenzione da parte di tutte le forze politiche, perché tutti sono costretti a riconoscere la nostra forza reale, la nostra presenza attiva e determinante nella vita della società italiana.

Il congresso ha presentato con chiarezza l’immagine di un partito che non solo ha dietro di sé una lunga esperienza di lotte che gli hanno conquistato il consenso di grandi masse, ma che sa anche affrontare in modo nuovo e con spirito critico i problemi che sorgono oggi, nella realtà nazionale e internazionale, dando un suo contributo originale alla lotta per il socialismo.

A chi, con frettolosa superficialità, parla di immobilismo e di logoramento di tutte le forze politiche, e quindi anche del Partito Comunista, il congresso ha dato la più chiara smentita, dimostrando come i comunisti siano stati alla testa di ogni lotta per il rinnovamento del Paese e siano inoltre capaci, come nessun altro partito, di una discussione aperta e serena che rifugge dalle cristallizzazioni delle correnti e che si misura con i grandi temi politici della realtà contemporanea.

Molti hanno sperato in una nostra crisi, hanno sperato che dopo i fatti cecoslovacchi si provocassero lacerazioni insanabili nelle nostre file. Al contrario, l’unità del Partito è uscita rafforzata, non in modo formale, non eludendo le questioni politiche, ma anzi affrontandole apertamente sulla base dei nostri principi teorici. È risultato così chiaro che il Partito Comunista Italiano si pone coerentemente sul terreno dell’internazionalismo proletario e che ogni speranza di vederci abbandonare questa posizione è stata e sarà sempre delusa.

Nelle due sedute dedicate agli interventi delle delegazioni straniere, si è manifestata la natura del nostro internazionalismo, volto a ricercare gli elementi di unità, nel rispetto pieno delle diverse valutazioni proprie di ogni partito, e senza mai fare del dissenso un motivo di rottura della solidarietà internazionale. Si è così mostrato il quadro di un grande movimento internazionale, articolato e differenziato, ma profondamente unito nei suoi orientamenti generali, nella sua comune volontà di lotta contro l’imperialismo e per la definitiva vittoria degli ideali socialisti.

Questa unità internazionale, secondo il nostro punto di vista, richiede una continua verifica e può essere approfondita e resa più salda attraverso il confronto delle idee e con uno sforzo di elaborazione collettiva. Con il congresso del nostro partito si è fatto un passo in avanti in questa direzione, in quanto sono state individuate le questioni di fondo del nostro movimento e si è voluto affrontarle con spirito realistico tenendo conto delle complesse e molteplici esigenze che sono proprie dei diversi partiti comunisti.

Nessuna rottura, quindi, nessuna scomunica, ma una volontà di lotta e una ricerca unitaria: tutto questo dimostra che il movimento comunista sa davvero esprimere la volontà delle forze di avanguardia e sa risolvere in modo positivo i suoi problemi interni, non sacrificando mai alla diversità delle posizioni la necessaria unità internazionalista del movimento operaio.

Bisognerà dunque che le altre forze politiche si decidano a fare i conti con un partito che ha saputo tener salde le sue posizioni di principio, nonostante gli attacchi degli avversari, e che ha mantenuta intatta la sua forza di massa.

La società italiana soffre di una profonda crisi politica e istituzionale perché fino ad oggi, per la testarda volontà delle forze conservatrici, si è voluta tenere questa forza di massa, rappresentata dal PCI, al di fuori dei centri di decisione, al di fuori di ogni maggioranza, provocando così una situazione di tensione sempre più grave.

La linea politica che il partito ha seguito, una linea unitaria e costruttiva, ha contribuito in modo decisivo a far fallire l’esperienza del centrosinistra e ad avviare nuovi processi unitari, nella classe operaia e nelle altre forze sociali alla base e ai vertici, e lungo questa linea il partito continuerà a lavorare ponendo come obiettivo quello della liquidazione dell’attuale politica di centro sinistra e della formazione di una nuova maggioranza, che sia l’espressione della volontà popolare e delle esigenze delle masse.


Numero progressivo: G77
Busta: 7
Estremi cronologici: 1969, 21 febbraio
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 21 febbraio 1969