[TANTI AUGURI, SUSANNA!]

Scritto di Riccardo Terzi, in occasione dell’elezione di Susanna Camusso

L’elezione di Susanna Camusso alla segreteria generale della CGIL è una buona notizia, non solo per le qualità della persona, ma perché la CGIL, dopo un congresso tormentato, e nel mezzo di una grave emergenza nazionale, ha bisogno di una ripartenza e di un nuovo sguardo sul proprio futuro.

Per una grande organizzazione sindacale, quale è la CGIL, i criteri di selezione dei gruppi dirigenti sono del tutto diversi rispetto a quelli della politica, perché c’è una struttura, c’è una dimensione collettiva, c’è una rete territoriale organizzata, e non c’è bisogno di andare alla ricerca di una figura salvifica.

Quando tutto si riduce alla questione del leader, vuoi dire che si è smarrito il senso della propria missione, e dietro il leader c’è solo il deserto.

Non è fortunatamente questo il caso della CGIL, e la forza di Susanna Camusso è proprio quella di rappresentare una storia e un’esperienza sindacale, vissute dall’interno con grande intensità, per cui la sua figura non è separabile da quella storia, e non ha nulla di quel narcisismo vanesio oggi di moda.

Susanna è una dirigente sindacale, che ha interiorizzato i valori di fondo del sindacato, la sua autonomia, il suo essere un soggetto sociale che si misura quotidianamente con la concretezza e con la durezza dei rapporti di forza.

Non la si può definire con le categorie esterne della politica, perché il suo rapporto con la politica è la proiezione di un’autonoma valutazione sindacale, e quindi si sottrae alle varie etichettature e classificazioni di comodo, il che rappresenta una fondamentale garanzia dell’autonomia della CGIL.

Con lei ho avuto una certa consuetudine di rapporti, in diverse fasi della mia esperienza: io alla CGIL della Lombardia, lei alla FIOM; io allo SPI, lei alla CGIL.

Ma questa consuetudine ha dato luogo solo ad un rapporto di reciproca attenzione e collaborazione, nella più assoluta trasparenza, e nel rispetto del ruolo e dell’autonomia di ciascuno.

Quello che qualche volta viene rimproverato a Susanna, il suo carattere un po’scostante, il suo tratto quasi aristocratico, il suo tenere le distanze, mi pare essere un giusto stile di direzione, perché occorre valutare le situazioni nella loro oggettività, senza restare aggrovigliati nella trama delle simpatie e dei sentimenti, senza mai perdere la freddezza del giudizio politico.

D’altra parte, di una certa “durezza” abbiamo sicuramente bisogno nel tempo presente: durezza politica, che vuoi dire perseguire con linearità e coerenza i propri fini, senza lasciarsi sballottare dalle situazioni contingenti.

Questa qualità Susanna l’ha dimostrata nella sua lunga esperienza sindacale, passando attraverso prove difficili e sconfitte, ma sapendo ripartire, con tenacia, e senza mai assumere i toni patetici della “vittima”, perché anche le sconfitte fanno parte della nostra formazione.

Oggi giunge al vertice dell’organizzazione. Sono certo che sappia capire che il “vertice” è solo una funzione, che deve rapportarsi con tutta la complessità della struttura, con il suo pluralismo interno, con l’estrema varietà delle situazioni e delle esperienze.

Ed è altrettanto consapevole che la partita si gioca su più fronti, e che è pertanto essenziale costruire relazioni con i mondi esterni al sindacato, con i movimenti e con le culture in cui prende corpo una mobilitazione civile e democratica del paese.

Mi sembra di capire, da diversi segni, che proprio in questo mondo “esterno” essa possa contare su un patrimonio di stima e di fiducia.

Per come l’ho conosciuta, Susanna non è di quelli che dicono di sì a tutti, e poi fanno quello che vogliono. Sa dire di sì e di no, e sa tenere fede agli impegni, senza farsi coinvolgere nelle manovre burocratiche di palazzo che spesso inquinano la nostra vita interna.

I tempi che si annunciano sono difficili. La nuova segretaria generale avrà bisogno, anzitutto, di un nuovo clima di responsabilità collettiva dentro la CGIL. Credo che dobbiamo impegnarci a questo, non ad una fedeltà alla persona, ma ad uno stile di serietà e di rigore nella vita complessiva dell’organizzazione.

Tanti auguri, Susanna!


Numero progressivo: E13
Busta: 5
Estremi cronologici: 2011, novembre
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Stampa da file PC
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Sindacali - SPI -