I RIFORMISTI VEDONO (PER ORA DA SOLI) UNA CGIL PIÙ PLURALISTA

Intervista a Riccardo Terzi

Milano, all’indomani dell’assemblea dei riformisti della CGIL, che ha ottenuto un esito insperato, Riccardo Terzi, che di questo gruppo è uno dei principali animatori, è molto soddisfatto: «Significa che c’è una gran voglia di discutere, di trasformare il disagio interno alla CGIL da lamentela sotterranea a confronto esplicito».

 

Vi è stato obiettato che i momenti deputati alla discussione nella CGIL sono quelli congressuali.

«E abbiamo risposto che non ci si può limitare a pensare una volta ogni quattro anni. Al di là delle battute, è evidente che in pochi anni tutto il panorama è cambiato e quindi gli schieramenti e il dibattito del congresso passato non sono più in grado di fornire indicazioni efficaci».

 

Giampaolo Patta della segreteria della CGIL vi ha accusato di farvi portatori delle posizioni della CISL.

«Questa è solo una sciocchezza. Il fatto è che la CGIL è una organizzazione che vive del proprio pluralismo, che è un connotato reale, come mostra anche l’assemblea dei riformisti.»

 

Nei giorni scorsi un altro esponente della segreteria, Achille Passoni, molto legato a Sergio Cofferati, ha fatto un discorso che sembrava ricucire le tensioni passate con il gruppo dirigente dei Ds. Con lui c’era già stata una convergenza nell’opposizione al referendum di Fausto Bertinotti sull’articolo 18, appoggiato invece dalla maggioranza e da Guglielmo Epifani. Significa che si sta creando un rapporto privilegiato con i seguaci di Cofferati?

«La nostra proposta di discussione è rivolta a tutta la CGIL e non esclude o privilegia nessuno. È vero invece che è cambiato il progetto originario di Cofferati, che lo metteva direttamente in competizione con il gruppo dirigente del partito. Ridimensionate le ambizioni, Cofferati ha ora una collocazione che rende più agevole il confronto, e la sua posizione contraria al referendum è stato un passaggio importante per rendere possibile la ripresa del dialogo.»

 

Ma sulle battaglie dell’ultimo biennio di Cofferati siete stati molto critici.

«Sì, ma non perché non si apprezzi lo sforzo che si è fatto sul tema dei diritti. Il punto è se la forza e il consenso raccolti debbano essere spesi sul terreno specificamente sindacale, come crediamo noi, o se possano essere giocati su un terreno direttamente politico, che finisce col dividere.»

 

Voi vi siete sempre caratterizzati per la ricerca dell’unità fra le confederazioni, e ora c’è una ripresa, testimoniata dalle posizioni comuni sulle pensioni o sulla Finanziaria, che tuttavia appaiono puramente statiche e difensive.

«È già importante che si ricominci a parlarsi. Nella fase più recente ciò non è accaduto ed è impossibile, in queste condizioni, elaborare proposte unitarie innovative. Naturalmente non ci si può fermare all’autodifesa, bisognerà affrontare da un punto di vista sindacale le trasformazioni, dal welfare, al mercato del lavoro, alle politiche di sviluppo, ma intanto la ripresa del dialogo è un segnale utile. Inoltre è difficile uscire da una posizione puramente difensiva se l’interlocutore, in questo caso il governo, non offre un terreno di confronto serio, e questo oggi non esiste.»

 

Mentre voi discutete del rilancio del riformismo nella CGIL, in politica si discute di una lista e di un partito riformista. Rossana Rossanda vi dipinge come la longa manus di Fassino e di D’Alema in CGIL. C’è relazione fra queste due iniziative?

«Il nucleo della nostra iniziativa punta alla piena autonomia dell’azione sindacale, quindi non siamo interessati alla ricostruzione di alcuna forma di collateralismo politico, al di là delle nostre convinzioni personali. Un sindacato è riformista perché realizza contrattazione e ottiene risultati positivi e concreti, il riformismo politico si muove in un’altra sfera.»

 

Ma il gruppo dirigente della CGIL non sembra intenzionato a riconoscervi una funzione.

«È presto per dirlo, in fondo un sindacato pluralista dà più spazio a tutti, Epifani compreso.»


Numero progressivo: E37
Busta: 5
Estremi cronologici: 2003, 17 settembre
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Sindacali - SPI -
Pubblicazione: “Il Foglio”, 17 settembre 2003