FESTIVAL JAZZ “CONTROCORRENTE”
Mandello Lario, 7-8 giugno 2013
Presentazione di Riccardo Terzi alla prima edizione del festival organizzata con l’allora sindaco Riccardo Mariani e di cui Terzi fu direttore artistico. Il festival ebbe due repliche.
Molte cose nascono dal caso, ed è il caso che mi ha fatto incontrare Riccardo Mariani, il sindaco di Mandello Lario. È scattata spontaneamente una corrente di simpatia e di amicizia, avendo scoperto un comune sentire, una convergenza nelle vicende complicate della politica, e soprattutto una comune passione per quella straordinaria esperienza musicale che viene chiamata jazz.
Ascolto regolarmente musica jazz da circa sessant’anni, da quand’ero ragazzo, e ho avuto la fortuna di sentire dal vivo quasi tutti i grandi esponenti di questa musica, e di stringere amicizia con molti musicisti italiani. E allora, perché non organizzare un festival nel comune di Mandello? È stata un’idea buttata lì, una di quelle tante idee che spesso finiscono nell’immenso deposito delle cose pensate e non realizzate. Ma i due Riccardi, io e il sindaco, sono persone testarde e tenaci, e da quel primo incontro casuale ha preso via via forma un concreto progetto di lavoro, di cui sono particolarmente orgoglioso, perché è un segnale importante che un piccolo comune decida di investire sulla cultura, nel momento in cui l’unica parola d’ordine della politica ufficiale è quella di eliminare il superfluo, e spesso anche il necessario.
È un’idea del sindaco quella di dare all’iniziativa il titolo di “Controcorrente”: un titolo che, credo, nelle sue intenzioni non allude solo alla musica, ma alla politica, all’idea di società, alla necessità di una svolta radicale di cui il nostro paese ha bisogno. Io ho pensato al programma di queste due serate, scegliendo la formula del “duo”, in parte per ragioni economiche, ma anche perché nel duo, nell’incontro tra due musicisti, si esalta la loro creatività e si esprime quella che è l’anima profonda del jazz, l’essere cioè un continuo movimento di dialogo, di domanda e risposta, in cui la libertà di ciascuno si realizza nel rapporto con l’altro.
Il jazz è questo, è questa idea, insieme, di libertà e di spirito collettivo, è quindi, nel campo della musica, il modello che dovrebbe valere per l’intera vita sociale. Ed esso ha le sue radici nelle tradizioni popolari, portandole alla luce ed elaborandole in una forma culturale di alto livello, dove si incontrano i due momenti della spontaneità e del rigore. Insomma, voglio solo dire che io vedo nel jazz un’esperienza culturale di straordinario rilievo, che ha dato un senso a tutta la storia del Novecento, e che ancora oggi ci aiuta a capire il mondo che cambia.
Sono infinitamente grato al comune di Mandello e al suo sindaco di avermi dato l’opportunità di realizzare, in questo campo, qualcosa di concreto. Nella speranza che questa prima esperienza sia solo l’inizio di un lavoro capace di durare nel tempo. Il jazz non è la musica dell’effimero, ma la si può conoscere, capire ed amare solo se si prende tutto il tempo necessario per penetrarla nella profondità del suo messaggio.
Busta: 9
Estremi cronologici: 2013, 7-8 giugno
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Stampa da file PC
Tipo: Materiali iniziative culturali
Serie: Cultura -