EUGENIO CURIEL

di Riccardo Terzi, senza firma

Eugenio Curiel fu ucciso dai fascisti il 24 febbraio 1945.

Sono passati 22 anni, e ancora oggi la gioventù comunista riconosce in Curiel la sua guida, l’esempio del dirigente comunista.

Tutta la sua attività politica dimostra lo sforzo di comprendere i problemi e le ansie della nuova generazione, di trovare ad essi delle risposte, di indirizzare tutte le spinte democratiche nella lotta per il socialismo.

Egli seppe svolgere questa pressione anche all’interno delle organizzazioni universitarie e sindacali fasciste, ponendo esigenze e problemi a cui il fascismo non poteva rispondere, indicando ai giovani educati nel clima intellettuale del fascismo nuove prospettive di azione.

Questo lungo lavoro capillare prosperò una nuova leva di militanti e antifascisti, e rese possibile quel grande contributo di energie giovanili alla lotta di liberazione: giovani operai e intellettuali che si unirono nel Fronte della Gioventù, sotto la guida politica di Curiel, per cacciare i tedeschi e per distruggere il fascismo.

Nelle pagine de La Nostra Lotta a cui noi abbiamo voluto richiamarci, Eugenio Curiel indica di volta in volta le direttive politiche necessarie, sottolineando sempre la necessità dell’azione ed il valore della politica unitaria.

Con l’insurrezione antifascista la classe operaia diviene forza dirigente nazionale ed apre la prospettiva della costruzione di una democrazia progressiva, in cui siano eliminate le radici sociali del fascismo.

Questa fiducia nella nuova Italia, e la fiducia nel prestigio e nell’azione politica dell’Unione Sovietica appaiono chiari nell’articolo che pubblichiamo in questo numero. L’Italia si è data un nuovo governo di unità nazionale, nel quale sono presenti i comunisti: finalmente è aperta la strada della libertà e della ricostruzione.

Non tutte le speranze alimentate dai successi della lotta antifascista si sono realizzate. Il quadro della situazione italiana e internazionale veniva ben presto mutato con l’avvio di una politica anticomunista e antisovietica da parte di tutto lo schieramento borghese.

Proprio per questo, il richiamo alla Resistenza e alle sue prospettive, ed il richiamo all’internazionalismo operaio, mantengono oggi tutto il loro valore.

Ed è nostro compito lavorare per la formazione di una nuova leva di giovani militanti, uniti nella lotta per la democrazia e per il socialismo.


Numero progressivo: G116
Busta: 7
Estremi cronologici: 1967, marzo
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “La nostra lotta”, marzo 1967