CONTRO I LAVORATORI NON SI GOVERNA

di Riccardo Terzi

Proprio mentre si svolgeva, al Palazzetto delle Sport di Milano, la Conferenza Operaia indetta dal PCI, è giunto l’annuncio della rinuncia dell’on. Rumor all’incarico di costituire un governo quadripartito. Migliaia di lavoratori hanno salutato con un grande applauso questa notizia: la rinuncia di Rumor significa infatti la sconfitta di una linea politica che puntava alla “restaurazione” del sistema, cercando di bloccare e di far indietreggiare il movimento di lotta dei lavoratori.

Questo tentativo non è riuscito perché esso ha incontrato nel Paese l’ostilità e l’opposizione di grandi masse, e anche negli stessi partiti della maggioranza, si è manifestata una resistenza da parte di importanti settori di quei partiti, per cui alla fine Rumor, la destra democristiana e gli ultras socialdemocratici si sono trovati isolati.

Ora la crisi è tornata al suo punto di partenza, e noi ripetiamo quello che fin dall’inizio abbiamo detto con molta chiarezza: è necessario abbandonare la formula del centro sinistra, mettere da parte la pretesa assurda di “delimitare la maggioranza”, che significa discriminare le forze di sinistra ed impedire un corretto funzionamento della democrazia parlamentare.

Una soluzione alla crisi può essere trovata solo nella ricerca di nuove convergenza fra tutte le forze democratiche e di sinistra, solo sulla base di un programma rinnovatore, che corrisponda agli interessi delle grandi masse, e solo nel quadro di una visione politica che non consideri più il centro sinistra come unica maggioranza possibile.

Fra l’altro come ha osservato il compagno Berlinguer alla Conferenza operaia, ha del grottesco questa pretesa di dar vita ad una maggioranza “organica”, rigidamente delimitata, di imporre questa stessa maggioranza nei comuni, nelle province, e nelle regioni, quando poi di “organico” vi sono soltanto i contrasti tra i partiti che dovrebbero costituire il quadripartito.

La crisi continua dunque ad essere aperta, irrisolta, e non sono certo finite le manovre per condurla ad uno sbocco reazionario. Già una cosa importante però si è dimostrata: che oggi siamo in una situazione nuova, nella quale la classe operaia ha più possibilità di far sentire la propria voce, di influire sulla vita politica nazionale, di contrastare l’avversario.

L’unita che nella lotta si è costruita fra i lavoratori ha, modificato molte cose anche sul terreno politico, e l’arma più efficace di lotta che abbiamo in questo momento per dare alla crisi una soluzione avanzata è quella dell’unità, della costruzione di nuovi rapporti unitari.

Quanto più si verrà a stabilire nelle fabbriche, nei quartieri, nei comuni, una collaborazione tra tutte le forze della sinistra, quanto più rapidamente nel vivo della realtà sociale si verrà costruendo una “nuova maggioranza”, tanto più diventerà impossibile per le forze conservatrici imporre al Paese una soluzione di destra, fondata sulla discriminazione anticomunista.

Noi lavoreremo lungo questa linea unitaria, con tenacia, senza dare tregua all’avversario, sapendo di rappresentare gli interessi generali della società, sapendo di essere una forza il cui peso reale nella società e la cui funzione diventano sempre più determinanti.

Chi vuole impedire che prevalgano soluzioni autoritaria, antidemocratiche, deve decidersi a, stabilire con i comunisti un rapporto positivo, ad abbandonare una buona volta le idee, ormai logore, dell’anticomunismo, deve guardare alla realtà in modo nuovo, cogliendo quello che sempre più ne diviene l’elemento essenziale, e cioè il fatto che le classi lavoratrici in modo unito, senza fantasmi di partito, vogliono conquistarsi una civiltà di tipo nuovo, che realizzi pienamente la democrazia, la giustizia ed il progresso sociale.



Numero progressivo: G60
Busta: 7
Estremi cronologici: 1970, 6 marzo
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 6 marzo 1970