CESARE PIZZI

Un operaio comunista

Introduzione di Riccardo Terzi all’opuscolo in ricordo di Cesare Pizzi

Il compagno Cesare Pizzi era un giovane dirigente operaio che aveva conquistato, tra i lavoratori e nel Partito, grande considerazione e prestigio. La sua morte, così improvvisa, è stata una perdita dolorosa, ingiusta.

Qual è stata la vicenda umana del compagno Pizzi, come è avvenuta la sua formazione di militante comunista?

I compagni della Sezione di fabbrica dell’Innocenti hanno voluto ricostruirne la figura, senza retorica e senza miti, considerando la vita di Pizzi, la sua lotta, come un esempio significativo di quella che è stata l’esperienza politica di una generazione.

Non si tratta soltanto di ricordare un compagno, di tener vivi i nostri sentimenti di affetto e di stima, ma, di comprendere attraverso quale travaglio complesso si può formare, nei lavoratori, quella coscienza politica che si esprime compiutamente nella milizia di partito.

Da ciò dobbiamo trarre un impegno di lavoro più deciso e continuo per far sì che all’interno del nostro Partito sia sempre più valorizzato il ruolo dei quadri operai, per assicurare in ogni momento quel collegamento organico con la realtà della fabbrica e con la lotta dei lavoratori che rappresenta la nostra essenziale ragione di forza.

Siamo e vogliamo continuare ad essere un Partito di classe. Il compagno Pizzi aveva ben chiaro questo principio, e in lui l’impegno politico faceva tutt’uno con la lotta dei lavoratori, con la sua esperienza concreta di militante operaio, che vuole liberarsi dalle condizioni di sfruttamento e recuperare appieno la propria dignità umana.

Per questo vogliamo ricordare la sua figura, la sua storia, per continuare la lotta, e perché altri possano prendere il suo posto di combattimento nel Partito e nel movimento di classe.


Numero progressivo: V34
Busta: 43
Estremi cronologici: [1976?]
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Opuscolo
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Sindacali - CGIL -