1969: ANNO DI RISPOSTE
di Riccardo Terzi
Si chiude un anno, il 1968, nel corso del quale grandi avvenimenti politici hanno contribuito a modificare la realtà, dimostrando quanto sia fragile o inconsistente la pretesa di difendere ad ogni costo lo stato di cose presente.
Tirando il bilancio di questo anno così ricco di avvenimenti, ci sembra di poter dire che siamo oggi in una situazione più favorevole e più avanzata, nella quale diviene possibile il raggiungimento di nuovi obbiettivi.
La forza mondiale dell’imperialismo è stata umiliata dalla lotta ammirevole del popolo vietnamita, che ha conseguito un primo importante risultato politico con la cessazione dei bombardamenti sui territorio del Nord Vietnam e con l’apertura a Parigi delle trattative di pace. I compagni vietnamiti hanno dimostrato a tutto il mondo che l’imperialismo non è invincibile, nonostante la sua immensa forza militare, e hanno dato, soprattutto alle nuove generazioni, un esempio entusiasmante di fermezza rivoluzionaria, di coerenza e di eroismo. Migliaia di giovani, in ogni parte del mondo, si sono accostati alla lotta politica nel nome del Vietnam e di Ho Ci Minh, e ciò è il segno di un’ulteriore crisi dell’imperialismo e di un vasto spostamento dei rapporti di forza.
Vecchie abitudini di pigrizia e di conformismo politico vanno crollando, ed assistiamo su scala mondiale ad un grande risveglio delle energie rivoluzionarie.
E anche in Italia abbiamo tutti gli indizi di uno sviluppo e di un allargamento della lotta. Vi è stata l’esplosione del movimento studentesco, vi è il maturare di nuove e coraggiose posizioni all’interno del movimento cattolico, vi è stato il grande risultato elettorale del 19 di maggio, vi è la crescita continua delle lotte operaie, caratterizzate da una combattività e da una volontà unitaria di lotta che tutte le manovre del centro sinistra non sono riuscite in nessun modo a piegare.
Questo anno di battaglie e di grandi sommovimenti di massa si chiude lasciando ancora irrisolti i problemi per i quali quelle battaglie si sono combattute, si chiude con la costituzione di un nuovo governo di centrosinistra, inaccettabile quanto e più di quelli precedenti. La lotta, dunque, continua. Ma vi è ormai una diffusa esigenza di rinnovamento che si e venuta precisando nelle molteplici lotte che hanno investito il paese, e perciò questo nuovo governo non potrà facilmente sfuggire alle sue responsabilità, non può illudersi di poter amministrare comodamente gli interessi della classe dominante: il movimento operaio è deciso a non concedergli nessuna tregua. Si tratta dunque di proseguire la lotta con la necessaria fiducia nelle nostre forze, convinti delle grandi possibilità che ci sono aperte, ma anche con un nuovo impegno di ricerca e di approfondimento teorico, così da dare una risposta ai molti interrogativi che la situazione attuale ci presenta.
Infatti non sono mancati nemmeno per noi motivi seri e preoccupanti di riflessione: la sconfitta delle forze di sinistra in Francia dopo le grandi lotte di maggio, la crisi cecoslovacca e l’intervento militare dei paesi del Patto di Varsavia, la situazione del movimento comunista mondiale ancora così lontana dall’obiettivo di una vera unità internazionalista. Per andare avanti, per approfondire la crisi del campo imperialista, per far sentire nella realtà tutta la forza del movimento operaio, dobbiamo sciogliere questi nodi, dare una risposta valida a questi problemi. Noi ci apprestiamo, con il nostro imminente congresso, a fornire delle risposte, dei tentativi di analisi.
È nostra intenzione discutere queste nostre posizioni politiche con tutte le forze che sono interessate, in Italia e nel mondo, allo sviluppo delle lotte operaie e all’avanzata del socialismo.
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 27 dicembre
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 27 dicembre 1968