EMANUELE SEVERINO – IL PROGRESSO E LA TECNICA
Brescia 19 giugno 2012
Presentazione di Riccardo Terzi al primo incontro del ciclo organizzato da CGIL SPI con intellettuali italiani. Incontro con il filosofo Emanuele Severino sul tema del progresso e della tecnica.
Questo è il primo di un ciclo di incontri che lo SPI-CGIL sta organizzando con alcune figure eminenti della cultura italiana. Il senso di questi incontri è una riflessione sul nostro futuro. Rifiutiamo infatti l’idea che l’età dell’invecchiamento sia solo l’età della memoria, perché ciò vorrebbe dire accettare come nostro destino l’essere soltanto i testimoni di un passato, mentre c’è vita finché c’è un progetto, uno sguardo sul futuro. In altri termini, la memoria ha un senso solo se è proiettata in avanti, se funziona come una saggezza che ci aiuta a decifrare e interpretare il nostro futuro, individuale e collettivo. Ed è la cultura, la grande cultura, il mezzo per tenere insieme questi due lati, per dare cioè un senso complessivo alla nostra esperienza di vita.
Oggi siamo particolarmente onorati di avere con noi Emanuele Severino, uno dei pensatori più profondi e originali nel panorama filosofico internazionale. Severino non è un maestro dell’effimero, del contingente, ma il suo pensiero si misura con tutta la storia del pensiero filosofico, a partire dai grandi classici greci, Eraclito e Parmenide, Platone e Aristotele. A partire da questo orizzonte di pensiero, come possiamo interpretare il nostro presente e il nostro futuro? Abbiamo scelto per questa conversazione il tema del progresso e della tecnica. Il progresso: un grande mito che ha animato i grandi movimenti storici della nostra modernità. Ma, appunto, è solo un mito, un miraggio, o si può rintracciare nella storia un movimento ascendente, progressivo? Il dubbio è obbligato, dato il panorama drammatico che ci sta di fronte. Non corriamo forse il rischio di inseguire, con l’idea di progresso, un futuro solo immaginario? E di perdere, con ciò, il senso della realtà, del presente, di ciò che è oggi possibile?
Inoltre, la tecnica, che è la vera protagonista del progresso. Ma che rapporto c’è tra progresso tecnico e civilizzazione umana, e in che misura noi riusciamo a padroneggiare e a governare le forze della tecnica? La tecnica tende ad imporsi come una necessità, come una legge oggettiva che trascende le nostre aspirazioni soggettive. Ora, se il senso del progresso sta tutto in questa oggettività, noi rischiamo di essere solo gli spettatori di qualcosa che non è più nelle nostre mani.
Come vedete, questa discussione investe il cuore stesso della nostra vita e della nostra libertà. Severino ha molto lavorato e riflettuto su questi problemi, e ci può offrire la sua interpretazione. A partire da qui, vorremmo sviluppare un confronto e un dialogo, non tra specialisti, ma tra persone, le quali vivono la problematicità del nostro tempo presente.
Intervento iniziale di Emanuele Severino:
Intervento di Corsini:
Intervento di Terzi:
Replica 1 di Severino:
Replica 2 di Severino:
Busta: 4
Estremi cronologici: 2012, 19 giugno
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Stampa da file PC
Tipo: Relazioni
Serie: Scritti Sindacali - SPI -
Note: Contenuto principalmente filosofico. Inserito tra scritti sindacali solo in virtù del contesto in cui matura.